Un Cammino
Alloggiare i pellegrini, una delle 7 opere di misericordia corporale, da bambino le studiai durante il catechismo, allora si studiava a memoria, il parroco lo pretendeva e con il senno si poi lasciatemi dire che non aveva torto, oggi non si studiano più. Ma chi saranno ma sti pellegrini mi chiedevo e pensavo quando andiamo in pellegrinaggio alla Madonna di Pontelungo non abbiamo bisogno di alloggio, si risolve tutto nel giro di una mattinata, era ben piccolo per me il mondo di allora- Crescendo e andando a scuola cominciai ad allargare i miei orizzonti, studiare i secoli bui del medioevo, le grandi cattedrali, i pellegrini che andavano alla ricerca di un brandello di divinità visitando i grandi santuari custodi delle reliquie di grandi santi, ci si spostava a piedi naturalmente, o a cavallo se eri ricco. I tempi erano cambiati però, noi ai pellegrinaggi ci andavamo con il pulman, con il pranzo al sacco, o se veniva la nonna, al ristorante così pagava lei. Entrai in seminario ed ebbi la grazia di avere un rettore attento ai bisogni dei meno fortunati e potei esercitare la carità concreta verso i più bisognosi servendo pasti caldi alla mensa dei poveri che avevamo in seminario; erano gli anni egli arrivi di massa dei disperati provenienti dai paesi extracomunitari, affamati e bisognosi di tutto, che siano questi i nuovi pellegrini? Diventato prete fui destinato a Imperia e al suo carcere, come cappellano dell’istituto ho avuto ancora l’occasione di esercitare il mio “dovere” di cristiano,quello cioè di venire incontro alle necessità e ai bisogni dei meno fortunati, si è rivelato utile e perché no, anche profetico quello che il mio parroco mi aveva fatto studiare da bambino (le famose opere di misericordia, spirituale e corporale), ai pellegrini non ci pensavo più, opera di misericordia deseuta e antica, si potrebbe anche eliminare, se dovessi diventare Papa la tolgo, pensavo. Una sera però, tornando a casa dopo la messa, trovo davanti al portone di casa mia una coppia di francesi con tanto di bicicletta che mi chiedono se ho la possibilità di ospitarli perché sono in viaggio per Roma per andare a visitare la tomba di Pietro. Pellegrini? Chiedo nel mio francese stentato, si, rispondono questi e mi presentano le credenziali. Che faccio, non ho un posto decoroso dove alloggiarli, c’è solo il salone parrocchiale, non c’è riscaldamento, cerco con garbo di evitarmi l’incombenza di dare loro alloggio ma… questi insistono. E’ iniziata l’avventura, dopo di loro ne passano altri, varia umanità pellegrinante, uomini e donne che vanno a Roma, a Santiago di Compostela, a Gerusalemme c’è anche chi il pellegrino lo fa per mestiere; uno spagnolo che è già stato qua due volte, ha già percorso 39.000 km da un santuario all’altro, che mi chiama per nome quando ritorna e mi dice che mi trova ingrassato dall’ultima volta che mi ha visto… sei anni fa… Oggi la situazione è diversa,c’è una stanza decorosa e accogliente. Bagno, doccia,un libro in cui ogni pellegrino lascia un suo pensiero, l’accordo con la pizzeria per poter avere un prezzo di favore per i pellegrini. Tutto gratis naturalmente, anche se mi dicono che non dovrei, ma, secondo me far pagare Nostro Signore, non si deve fare. Anche tutto quello che ruota attorno ai pellegrinaggi è cambiato, i sentieri della Via della Costa sono segnati con la freccia gialla bifronte, su internet trovi tutto in merito ai pellegrinaggi devozionali fatti a piedi o in bicicletta, gli studenti vengono sensibilizzati, e sono usciti anche ottimi film sull’algomento: uno fra tutti “Ina cammino per Santiago” titolo originale “The Way” da vedere. Sono passati tanti anni ormai da quella sera, ho conosciuto persone splendide, ed ognuna mi ha lasciato un ricordo diverso da conservare: chi cammina per ritrovare se stesso, per rinsaldare il rapporto matrimoniale, un padre e un figlio che camminano per riscoprire la gioia di essere ancora capaci di rapportarsi senza alzare la voce, per trovare Dio, o chi soltanto per il gusto d camminare e vedere posti nuovi. Umanità che si muove, che cerca, che crede, che fugge da qualcosa che invece li accompagna e durante il silenzioso cammino si ripresenta e tu la vedi con occhi diversi e la lasci camminare con te. Mi è stato detto in merito all’ospitalità data ai pellegrini che sono un pioniere, che dopo di me altri hanno cominciato a dare ospitalità, prima di noi però c’è Qualcuno che lo ha chiesto e che continua a chiedere ai Suoi figli di soccorere chi è nel bisogno: ho avuto fame e mi avete dato da mangiare,sete e mi avete dato da bere, ero straniero e mi avete accolto…Mt 25,31-46
Don Paolo Sacra Famiglia Imperia
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