Le pietre parlano, lungo la via.

LE PIETRE PARLANO

Raccontano una storia antica, che inizia dalle origini della terra, dai fondi oceanici che diventano montagne e si riempiono di vita, di colori, di profumi. Poi l’uomo costruisce i suoi paesaggi, pietra su pietra, giorno su giorno, imparando che la Natura offre molto, ma ha le sue regole da rispettare. Le pietre parlano, mostrano la traccia che l’uomo ha lasciato nei secoli: antichi altari aperti alla luna e alle stelle, semplici ripari per uomini e animali, acciottolati sinuosi e cadenzati, muri su muri che sostengono alberi e terra preziosa, nidi di case arroccate a difesa, monumenti sacri che ancor oggi emergono a riferimento. Le pietre vanno raccolte e conservate, ricollocate al loro posto in semplice armonia, per continuare a tenere su alberi e terra, ad accompagnare sapientemente le acque di pioggia verso i canali e i rii che si dirigono al mare, per sopportare in leggerezza i nostri piedi che avanzano nella tranquillità. Sono un punto fermo su cui appoggiarci nel proseguire verso la meta. Sono un panca su cui sedere per respirare la brezza ristoratrice, su cui appoggiare lo zaino e guardarci intorno a scoprire cose, ascoltare suoni, voci della natura che vive o dell’uomo che si affanna. Se per incuria priviamo le nostre colline del sostegno delle pietre, tutto scivola giù e perdiamo la memoria di secoli, la caparbia fatica dei nostri avi, l’orgoglio di un paesaggio creato per uno scopo di vita, quasi per una missione. Il pellegrino che percorre i nostri luoghi, il nostro cammino tra olivi e viottoli a ridosso della costa, è questo intimo dialogo che cerca; è questa intimità, solitaria o di gruppo, che noi dobbiamo, anche opportunisticamente, dargli, rispettando i valori dell’antico sapere del contadino costruttore e dell’artigiano artista che nel tempo ha conservato e trasmesso ciò che gli avi avevano saputo realizzare. Non dimentichiamo questi valori, questo sapere. Ricerchiamoli: sono un autentico tesoro. Lasciamo che le pietre parlino a noi prima ancora che agli escursionisti e ai pellegrini. Il paesaggio è anche espressione della gente che vi abita: domandiamoci che cosa leggono di noi i turisti e i viandanti che qui arrivano.

Sonia ZANELLA – Responsabile Ufficio Parchi della Provincia di Imperia

Questo articolo è disponibile anche in: Inglese Spagnolo Francese

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