Diario di Angelo

DIARIO del CAMMINO sulla  » VIA DELLA COSTA « Dal 15 al 26 Maggio 2014

Questo « diario » nasce con lo scopo di permettere a chi lo legge di avere qualche informazione e notizia più aggiornata sul Cammino della Costa e dare così la possibilità a chi vuole intraprenderlo di prepararlo nel migliore dei modi.

Mi chiamo Angelo, abito in provincia di Lecco e ho 68 anni, (per contattarmi l’email è berettaangelo@fastwebnet.it) vengo da un esperienza di 4 cammini a Santiago de Compostela più un cammino di S. Francesco dell’Angela Seracchioli fatti nel corso degli ultimi anni sempre in compagnia, ma questa volta vedendo il numero limitato di tappe, la vicinanza a casa e comunque un cammino nel territorio italiano ho deciso di percorrerlo in solitaria. Dopo aver letto delle esperienze di altri pellegrini e valutato i consigli avuti da chi lo aveva già percorso, ho scelto di intraprendere il cammino in stile pellegrino, facendo quindi le 12 tappe come previsto da Silvio Calcagno sul suo sito e appoggiandomi per l’ospitalità ad accoglienze religiose come prima scelta oppure in alternativa a privati. Questo mi ha permesso di essere coerente con la mia scelta fino alla fine e anche di affrontarlo nel modo in cui mi ero prefissato all’inizio. Un ringraziamento particolare va a Silvio Calcagno ideatore e organizzatore del cammino « Via della costa » che ho avuto modo di conoscere durante il cammino, che mi ha permesso di apprezzare il suo libro molto utile per chi vuole affrontare questo viaggio e che mi ha spinto a scrivere questo breve guida. Il cammino reale, quello fatto dalla fatica dei Km percorsi con lo zaino in spalla, che io chiamo « Il mio compagno di viaggio« , è stato molto bello e affascinante, come l’avevo immaginato prima di partire leggendo gli articoli e le esperienze di altri pellegrini che mi hanno preceduto. Questo cammino ti porta ad affrontare i saliscendi e i vari promontori tipici della Liguria, attraversare paesi e località amene, passare tra parchi e boschi ricchi di vegetazione e flora mediterranea, salire scalinate e sentieri acciottolati sempre accompagnati dagli olivi e dai vari ponti romani o medioevali. Senza tralasciare naturalmente i numerosi stupendi panorami da « cartolina ».

I Sentieri

La Segnaletica (freccia gialla bifronte) è molto buona nella parte iniziale ma poi poco a poco si schiarisce per effetto del tempo avvicinandosi a Genova.
Nello spiazzo dell’area picnic, in lontananza si vede la torre di Punta Baffe, la segnaletica dei sentieri fatta su legno, è poco leggibile. Ho rilevato delle criticità in alcuni punti del percorso, quasi sempre dovuti al mancato sfalcio di erba e pulizia. La prima: in salita verso Bussana Vecchia (erba non tagliata). La seconda: prima di Fontona dopo il B&B Angela, attraversato il ponte non si vedeva più il sentiero e l’erba era alta 1 metro. La terza: (ultima tappa) dopo il quadrivio in località La Croce, prendendo il sentiero 01 che porta a Carpena, nel percorrerlo si trovano diversi ostacoli cioè piante cadute sul sentiero e rovi invadenti. Tutto questo è stato segnalato ai vari comuni, responsabili dei vari settori, ed hanno tutti risposto di provvedere, ad esclusione del C.A.I. di LA SPEZIA che non ha risposto in merito. Quindi è facile che gli stessi problemi si ripetano in futuro. Per quanto riguarda l’acqua per bere tutto il percorso è disseminato di fontanelle o comunque c’è possibilità di reperirla facilmente quindi non ho avuto problemi in quel senso. L’acqua non manca mai.

Accoglienze

Le accoglienze pellegrine sono state buone ad esclusione di due posti con docce fredde. Un lato negativo delle accoglienze è l’orario di rientro serale anticipato, che non ti permette di cenare nei ristoranti. Per le colazioni ho dovuto adattarmi a ciò che trovavo, nei paesi grossi, bar e panetterie aprivano presto, altrimenti come in Spagna aspettavi il primo aperto che trovavi sul cammino. Per mia scelta mi incamminavo alle sei di mattina, quindi alcune accoglienze, dove avevo compresa la colazione non ne usufruivo, perché veniva servita alle otto. Sul cammino ho trovato Chiese e Santuari chiusi, alcune aperte e visitabili ma senza possibilità di mettere il sello (timbro sulla credenziale).

Diario di viaggio

Mercoledì 14 Maggio

Inizia il mio viaggio di avvicinamento alla partenza, tramite treno arrivo a Bordighera dove sono ospitato a Villa Garnier dalle suore di San Giuseppe. Trovo la comunità in festa, festeggiano San Ampelio patrono, con processione e fuochi artificiali.

Giovedì 15 Maggio – 1° Tappa – GARAVAN – S.REMO

Alle ore 7 prendo il treno per Ventimiglia, poi prendo il treno delle ferrovie francesi che mi porta a GARAVAN prima stazione in Francia e mi faccio timbrare la Credenziale. Scendo sul lungomare e ritorno verso l’Italia, alla ex dogana trovo la prima freccia gialla, che mi accompagnerà fino a Sarzana. La giornata è splendida, il cammino è sempre su marciapiede largo e sono attorniato da molteplici fiori predominante è il viola della buganvillea. In strada c’è poco traffico, incrocio parecchi passanti, ma nessun pellegrino. Passo per Ventimiglia antica, visito S. Maria Assunta e poi le rovine della città Romana e arrivo a Bordighera visitando il museo BIKNELL con il magnifico Ficus, con enormi radici. Ripasso di nuovo davanti a villa Garnier e il pensiero ritorna alla bella accoglienza avuta ieri, proseguo verso SAN REMO accompagnato dalla vista di ville con parchi stupendi. Arrivo davanti all’Oratorio S. Rocco (ospitalità), ma proseguo per la chiesa dei Cappuccini, la trovo chiusa e continuo verso corso Cavallotti dove ho prenotato per la notte nella casa di Don Orione, via famosa per l’arrivo della Milano-Sanremo.

Venerdì 16 Maggio – 2°Tappa – SANREMO-TORRAZZA.

Tappa lunga, ma molto bella. Parto presto, subito salita verso POGGIO in mezzo a serre su sentiero mattonato poi discesa verso VALLE ARMEA; si attraversa il ponte e la strada e si sale prima su asfalto e poi su sentiero a BUSSANA vecchia, borgo molto caratteristico abitato da artisti con relativi laboratori, che ho attraversato in compagnia di due cani mansueti. Caratteristico il sentiero in discesa in acciottolato (bello) e con vista completa su BUSSANA. Giungo a Taggia al convento di S. Domenico, suono e mi apre un volontario che mi mette il timbro e lascia fare alcune foto al chiostro. Fuori dal convento proseguo su una stradina in mezzo agli olivi, dove costeggio delle torri che mi portano a TAGGIA VECCHIA in mezzo a un carruggio (tipica via ligure molto stretta) lungo tutto il paese, a metà sono salito al convento dei Cappuccini ma era chiuso. Scendo nel paese in basso dove faccio rifornimento, e attraverso un bel ponte medioevale a 16 arcate per poi salire fino al paese di CASTELLARO, salita tosta. Attraverso il borgo e decido di salire fino al Santuario di LAMPEDUSA, molto bello con una vista su tutta la valle fino al mare, anche qui niente timbro, però è aperto e visitabile. Ridiscendo e proseguo sul cammino, sono in quota e all’interno, la vista è panoramica e la giornata limpida e calda. Arrivo sopra POMPEIANA e proseguo su sentiero agevole fino ad arrivare sopra LAIGUEGLIETTA attraverso bosco con cipressi, svolto a sinistra per scendere nel paese piccolo, ma carino. Riprendo il cammino su strada asfaltata, che si snoda in costa sulla sinistra della collina e scende a MOLINA DOLCA, tratto iniziale in mezzo agli olivi e poi a coltivazioni orticole e frutta. Poi salgo e arrivo davanti alla chiesa di San Marco in CIVEZZA, contatto tel. il Sig. Giuseppe e poco dopo arriva mi apre, me la fa visitare, timbrandomi la credenziale e scambiandoci informazioni. Il cammino attraversa il paese, che è caratteristico perché ha tutte le coperture murate che coprono acqua e gas, dipinte come dei quadri e sembra di passare in una galleria d’arte. Riprendo ancora in salita, ma mi sembra più leggera forse perché sono vicino alla fine della tappa. L’ultimo tratto è in discesa e giungo a TORRAZZA da sopra, bel paese antico, lo attraverso e ridiscendo perché l’ospitalità di Padre Giorgio Michero (Agostiniano) si trova più sotto nella Chiesa Romanica di San Giorgio. Nel locale restaurato è fatto a volta, dove sono ospitato, P. Giorgio mi spiega che nel passato è sempre stato ricovero dei pellegrini ed ha una caratteristica peculiare che di giorno è fresco mentre di notte è caldo.

Sabato 17 Maggio – 3° Tappa – TORRAZZA-ANDORA.

Parto mentre il sole fa capolino, premessa per una bellissima giornata, scendo fino al ponte medioevale di CLAVI e oltrepasso un crinale e poi scendo sul sentiero acciottolato e guado il rio Caramagna; attraverso il paese e prendo la strada tutta in salita che mi porta al Santuario di Montegrazie, strada inizialmente asfaltata poi carrareccia in mezzo agli olivi in fase di rinnovo. Arrivo al Santuario ed è chiuso, giro attorno per fotografarlo e vedere il panorama e faccio una piccola sosta per riposare. Riprendo il cammino in leggera salita che poi spiana su asfalto attorniato da olivi e ville, niente macchine solo qualche passante. Quando arrivo all’azienda agricola Bardellini, scendo sul sentiero a sinistra in campagna e arrivo a FONTANAROSA, poi BARCHETO e sono vicino alla Chiesa della Sacra Famiglia dove ho appuntamento con Silvio Calcagno che mi accompagnerà per un pezzo di cammino, cosi potrò conoscerlo dopo esserci sentiti per telefono. Preso un caffè e acquistato una focaccia ci incamminiamo, ora avendo lui come guida mi sento più libero di godere delle bellezze da cui sono attorniato. Passiamo diversi paesi che iniziano con DIANO, ma quanti ce ne sono? Arriviamo a DIANO CALDERINA alla chiesetta di San Giacomo, timbro la credenziale e firmo il libro dell’ospitalità e proseguiamo fino al ponte di DIANO MARINA per poi dirigerci al Santuario della Madonna Miracolosa della Rovere. Qui sostiamo sotto le fronde di un enorme rovere davanti al santuario, molto bello, chiedo per il timbro ma il prete appena arrivato non lo trova così me lo scrive al momento. Proseguiamo verso CERVO e attraversato il torrente Steria ci troviamo nella parte bassa del paese, appoggiato su un crinale di fronte al mare. Qui ci separiamo, perché Silvio deve verificare un percorso alternativo, mentre io visito il paese; inizio con la piazza e la chiesa dei Corallini poi le vie che portano al castello dei Clavesana dove finisce il paese e inizia il parco del Ciapà.Il cammino attraversa tutto il parco fino ad arrivare al Passo Chiappa, tutto in salita ma attorniato da piante e fiori e con viste sul mare stupende, è una giornata soleggiata e nitida. Dal passo si scende sempre su sentiero comodo fino alla chiesa di San Giovanni ad ANDORA dove finisce la tappa odierna. Non trovando ospitalità (attualmente dà ospitalità) sono sceso a MARINA DI ANDORA dove l’ho trovata all’oratorio della chiesa Immacolata di Maria. Accoglienza ottima, un poco rumorosa, forse perché era sabato. Qui vengo a sapere che purtroppo il loro parroco Don Rinaldo è venuto a mancare da poco e che in attesa di un suo sostituto il fratello si sta occupando di mandare avanti la parrocchia al suo posto. Questa cosa mi è sembrata molto bella.

Domenica 18 Maggio – 4° Tappa – ANDORA-LOANO

Tappa stupenda. Prima di partire, il fratello di Don Rinaldo mi invita a fare colazione con lui e la sua nipotina lo ringrazio ancora di cuore e riprendo il cammino. Ritorno al ponte medioevale dopo la Chiesa di S. Giovanni dove riprende il cammino originale e la strada comincia a salire nel bosco fino a raggiungere la chiesa Romano Gotica di S. Giacomo e Filippo; poi riprendo e si sale attraverso un sentiero dolce per arrivare a COLLA MICHERI. Qui inizia la strada asfaltata per i ruderi di San BERNARDO che poi diventa un sentiero molto panoramico sul crinale dove la vista spazia a 360° e dove sorpasso LAIGUEGLIA dall’alto. Giunto a S. BERNARDO, svoltando a destra si prende il sentiero che in breve mi porta ad ALASSIO. All’uscita del paese c’è una scalinata che poi porta su una mulattiera e salgo alla chiesa di SOLVA, con panorama sulla costa; la chiesa era chiusa. Questo è un fatto che si ripeterà diverse volte, probabilmente un segnale di carenza di preti. Scendo leggermente su strada asfaltata fino ad imboccare una strada che mi porta fino alla chiesa di Santa Croce, con altra vista panoramica sull’isola Gallinara. Qui finisce la strada e oltrepassando l’arco Romano inizia una strada bianca pedonabile sul percorso della vecchia via JULIA AUGUSTA del 13 A.C. Tratto bellissimo con flora mediterranea dove circa a metà percorso la strada è interrotta per una frana, che peró si supera facilmente e prima della fine si percorre un pezzo di strada originale della via JULIA e si passa in mezzo ai ruderi di un agglomerato urbano Romano. Arrivo ad ALBENGA passando dalla porta Arroscia e mi trovo nel centro storico dove vado a visitare la cattedrale di San Michele Arcangelo e il Battistero a fianco; inoltre riesco anche a farmi timbrare la Credenziale. Nel frattempo una nuvola di passaggio oscura il sole, presagio di come cambierà il tempo il giorno dopo. Esco da ALBENGA passando sul ponte medioevale di via Pontelungo e proseguendo su antica via romana ora asfaltata. Sempre su asfalto (traffico automobilistico scarso), arrivo a CERIALE e superatolo mi immetto su uno sterrato a mezzacosta immerso nel verde che mi porta a superare CAPO SANTO SPIRITO passando dal castello Borelli, diroccato, e arrivo a BORGHETTO S. SPIRITO. Piccolo centro molto carino ho passato le vacanze lí per alcuni anni e lo conosco molto bene poi proseguo fino all’ospitalità di oggi che è B&B da Paola, a LOANO. Visito il paese ed il convento dei Carmelitani, il ponte Romano ed ho il piacere di godermi l’esibizione delle frecce tricolori.

Lunedi 19 Maggio – 5° Tappa – LOANO-SPOTORNO

Mi sveglio al mattino presto, circa le cinque e c’è in corso un temporale forte con lampi e tuoni così decido di attendere a letto l’evolversi del tempo. Faccio colazione e nel frattempo la pioggia si calma, mi vesto adeguato e mi incammino verso la prima meta, la chiesa di San Damiano. Nel frattempo ricomincia a piovere, superata la chiesa arrivo al cartello di PIETRA LIGURE, ho appena passato un tratto di strada allagato e mi ricordo di aver letto che sul cammino più avanti si trovano degli acquitrini. Sono immerso nella nebbia e un poco scoraggiato dunque decido di cambiare strada e scelgo di fare la litoranea sul mare. Scendo a PIETRA LIGURE e mi fermo in un bar e parlando con delle persone presenti chiedo un parere sulla mia intenzione di percorrere la via lungo il mare ma tutti la sconsigliano perché il tratto nel VARIGOTTI-NOLI non c’è marciapiede e la strada è molto tortuosa e stretta, quindi pericolosa. Accetto il consiglio e mi dirigo in centro per decidere se proseguire a piedi oppure no, nel frattempo scende un acquazzone ma per fortuna sono già sotto ai portici. Entro in chiesa e mi timbrano la credenziale poi decido di prendere l’autobus per arrivare a NOLI. Nello spostarmi verso NOLI il tempo finalmente si apre e una volta arrivato decido di ritornare sul cammino a ritroso, cercando così di salvare la tappa. Retrocedo per circa due ore sopra CAPO NOLI e poi riprendo come se arrivassi in quel momento per continuare la tappa. Arrivo di nuovo a NOLI, bel borgo, visito San Paragorio, proseguo sotto « Le Logge » e prendo la via del Castello su scalinata e poi la strada acciottolata fino al Vescovado. Proseguo poi per un bellissimo sentiero panoramico a mezzacosta fino a SPOTORNO, guado il torrente Crovetto per giungere in centro e poi mi dirigo in periferia per andare da Lorena al B&B « Casale Coreallo » dove ho prenotato per dormire. Lorena è stato molto gentile e mi sono trovato molto bene nel suo B&B mi ha dato anche una mano a prenotare l’albergo per il giorno dopo.

Martedì 20 Maggio – 6° Tappa – SPOTORNO-COGOLETO

Dopo una colazione ricca e abbondante alle sei parto e raggiungo la fine del paese, prendo la scalinata di via Cincinnato e comincio la salita molto bella e irta; salgo fino ad imboccare la via Romana, il tempo all’inizio nuvoloso e freddo poi si volge al bello. Proseguo su sentiero sterrato in falsopiano che corre parallelo alla costa che mi porta a superare una ex cava Romana; il sentiero diventa poi strada bianca sempre in costa cosi aggiro il paese di BERGEGGI e proseguendo oltrepasso il promontorio e scendo su strada asfaltata e poi su carrareccia fino ad arrivare sul porto di VADO. Sul sentiero scendendo ho incrociato un biker mattiniero. Attraverso VADO sotto costa e poi mi immetto sull’Aurelia che mi porta a SAVONA, strada trafficata e rumorosa. All’inizio di SAVONA, abbandono l’Aurelia e prendo vie interne meno trafficate, passo il ponte medioevale di PRIA e proseguo verso il centro fino alla cattedrale dell’Assunta, passando per altre due chiese senza poter mettere un timbro, fino a che raggiungo la bella chiesa dei Cappuccini dove riesco a farmelo mettere. Riprendo il cammino e passando dalla via Paleocapa giungo alla torre sul porto, e prendo il lungomare Matteotti che in breve mi porta ad ALBISOLA. Percorro tutta la passeggiata degli artisti, molto bella e caratterizzata da diversi mosaici sul pavimento pedonale, però ammaliato dall’arte mi perdo l’ ultimo bar e cosi decido di proseguire fino a CELLE LIGURE che è 2Km dopo. Al primo bar che trovo nella piazzetta entro e mentre consumo parlando con il barista vengo a conoscenza che è di MANDELLO LARIO, un paese della mia Provincia di LECCO e che lavora a CELLE da diversi anni. In puro spirito Pellegrino offre lui. Dopo CELLE, sulla strada lungo il mare che mi porta a VARAZZE, il tempo cambia in brutto ma solo per poco, poi esce di nuovo il sole per tutta la giornata. Faccio sosta pranzo davanti alla chiesa di San Ambrogio, chiusa (dove fino a un mese prima dava ospitalità),e proseguo verso il prossimo arrivo di tappa, COGOLETO. Questo tratto di strada è molto rilassante, tutto in piano sul percorso dove scorreva in passato la ferrovia, sole e mare, trovo anche una spiaggetta dove faccio il bagno ai piedi e mi godo il momento. Visito il paese, molto lungo, e la chiesa parrocchiale di S. Maria, mentre pernotto e ceno con menù ligure all’Albergo S. Lorenzo prenotato il giorno prima. Il trattamento è molto casalingo ma buono, perfetto per un pellegrino come me.

Mercoledì 21 Maggio – 7° Tappa – COGOLETO-GENOVA QUARTO

Al levar del sole parto, dopo il rituale della colazione e rifornimento di focaccia e il bello è che tutti i giorni hai la possibilità di gustarla in modi diversi. Mi dirigo verso ARENZANO, riprendendo ancora il percorso sulla ex ferrovia fino ad arrivare al porto, poi salgo fino al Santuario del Bambino Gesù di Praga, passando nel parco molto bello della villa sede del Municipio. Arrivo al Santuario che i frati stanno aprendo, dopo una preghiera e breve visita con timbro riparto verso il santuario delle OLIVETTE con qualche intoppo velocemente risolto ma lo trovo chiuso. Il cammino poi sale su strada e va ad affiancarsi e poi ad incrociarsi alle due corsie dell’autostrada passando prima sopra, poi sotto ma anche al centro sempre però in mezzo al verde, per poi scendere fino ad arrivare sul mare ed entrare nel borgo di VESIMA. Si prende a quel punto inizialmente un sentiero sterrato nel bosco in salita e poi invece ci si trova in un misto tra sentiero, scale e saliscendi con un piccolo tratto con erba incolta dove bisogna metterci più attenzione per non sbagliare strada (in compenso in questo tratto ho trovato un ciliegio e ne ho approfittato). Quindi si arriva nel comune di CREVARI. Questo è un pezzo di cammino molto vario e caratteristico della Liguria, ricco di terrazzamenti tutti coltivati con orti, olivi e piante da frutta, intercalato da pezzi di autostrada che appaiono e scompaiono. Alla fine discendo sull’Aurelia e sono a VOLTRI. Abbandono l’Aurelia e percorro i Carruggi che gli scorrono di fianco, molto caratteristici e molto utilizzati dai Liguri così io avendo percorso un bel tratto da solo adesso mi sento un po’ in compagnia. Arrivo a PRA, e visito la chiesa dedicata a S. Maria Assunta dove conosco Don Luciano che oltre al timbro mi chiede informazioni sul mio cammino e sul mio viaggio e poi ci salutiamo cordialmente. Ritorno sull’Aurelia che ora è quasi deserta perchè nel pomeriggio è previsto il passaggio della tappa del Giro d’Italia e il traffico è bloccato; passo da PEGLI con sosta ristoratrice arrivo a CORNIGLIANO e proseguo per GENOVA. Qui visito il Palazzo Ducale, la porta di San Andrea, la casa natale di Colombo e via XX Settembre; proseguendo poi verso STURLA riesco a vedere gli ultimi due corridori della tappa del Giro, e dopodichè riaprono le strade al traffico. Ormai sono vicino all’arrivo della mia tappa odierna, mi aspettano un gruppo di signore volontarie della parrocchia di S. Giovanni Battista di QUARTO, molto gentili e accoglienti che mi offrono perfino la cena preparata da loro stesse.

Giovedì 22 Maggio – 8° Tappa – GENOVA QUARTO-CAMOGLI

Oggi non parto presto perché è una tappa relativamente corta e voglio riposare un po’ di più; ritorno sulla via Romana per riprendere il cammino dove l’ho interrotto. Passo diversi Carruggi e arrivo a QUINTO poi salgo alcune scalinate e arrivo sulla piazza della chiesa San Ilario di NERVI; proseguendo sempre per vie interne con vari saliscendi arrivo alla chiesa di SORI, bella località sul mare e comincio a salire tra scalinate e mulattiere arrivando alla Torre Saracena per poi giungere a RECCO. Tutto questo pezzo di tappa rappresenta bene la Liguria perché sei sulla costa, il panorama sul mare è stupendo, pieno di saliscendi, ci sono vie strette dove passano solo gli scooter, le case sparse ma tutte abitate e poi si è immersi nel verde dove è predominante la presenza dell’olivo; il tutto accompagnati dal sapore della migliore focaccia esistente. Arrivato in piazza, prendo un cappuccino per riscaldarmi, perché nel frattempo il tempo si è annuvolato e c’è l’aria fresca; poi visito un po’ il centro rifornendomi di cibo e vado alla chiesa parrocchiale dove riesco a farmi mettere il timbro. Visto il tempo variabile preferisco rimettermi in cammino verso CAMOGLI e passo dalla chiesa di San Francesco che trovo aperta, metto il timbro anche qui e proseguo; decido di non passare dal centro di CAMOGLI ma salgo direttamente verso l’ospitalità di oggi, il convento dei Padri Olivetani, posizionato sopra il paese. Sono ricevuto da Padre Roberto, il convento è molto grande e sono in un camerone enorme per ora da solo. Dopo aver sbrigato le solite incombenze di routine, visito la chiesetta molto bella del convento e poi scendo in paese per visitarlo e fare acquisti per la cena, perché per regola, bisogna rientrare prima delle 21 e i ristoranti prima delle 20 non danno da mangiare. Il borgo è molto bello con la Basilica di S. Maria Assunta , il castello della Dragonara e il porticciolo, e con i colori caldi delle case sul mare; contemporaneamente erano presenti diverse scolaresche in gita che con la loro vivacità creavano un’atmosfera di festa. Dopo aver cenato, verso le 20 mentre stavo per mettermi in branda, entra padre Roberto accompagnato da una coppia di pellegrini, marito e moglie, i primi che incrocio sul cammino. Dopo i saluti e gli scambi di informazioni reciproci, vengo a conoscenza che stanno facendo il cammino diretti a SANTIAGO e sono partiti 5 giorni prima da SARZANA; vengono dalla periferia di Milano, sono sposati da tre settimane e questo è il loro viaggio di nozze e scopro anche che si sono conosciuti proprio a SANTIAGO e prevedono di rimanere in cammino circa due mesi. Nella notte piove fino alle quattro come da previsioni meteo ma la giornata successiva prevedono bello… speriamo!

Venerdì 23 Maggio – 9° Tappa – CAMOGLI-SESTRI LEVANTE

Parto alle sei e come consuetudine scendo in paese e sono fortunato perché trovo aperto sia il bar che la panetteria per rifornirmi, altrimenti fino a S. MARGHERITA LIGURE non si trova niente. In fondo al borgo, prendo la scalinata in acciottolato che mi porta a S. ROCCO che per via della pioggia è molto umida e scivolosa. Quando arrivo è un poco nebbioso e purtroppo niente vista panoramica a cui ormai ero abituato, così proseguo a sinistra per PIETRE STRETTE, accompagnato inizialmente da una bella via Crucis in cotto, poi il sentiero in saliscendi sterrato e acciottolato anche quello scivoloso per la pioggia caduta e tutto nel bosco; arrivo a PIETRE STRETTE nella nebbia, ma in compenso la segnaletica è molto buona. Proseguo sempre su sentiero nel bosco che poi scende sul paese di S. MARGHERITA, ed anche il sole finalmente fa capolino. Arrivo in piazza e assisto alla potatura degli aranci, quanta ipotetica « marmellata di arance amare » li per terra! Attraverso il paese e tra scalinate e vie strette in leggera salita arrivo a S. MICHELE di PAGANA per poi scendere verso RAPALLO fino al ponte Romano detto di Annibale. Visito la chiesa di S. Gervaso e Protaso, con timbro, e passando per il centro arrivo sul lungomare fino al Castelletto; sosta per fotografie e godere del panorama e per rifocillarsi. Faccio conoscenza con un signore, pensionato di Torino che mi accompagna nell’attraversare il parco di Villa Porticciolo e mi ricorda che domenica si deve votare ma purtroppo io non ci sarò. Percorro la via in salita e dopo una scalinata che mi porta sul piazzale panoramico della chiesa dedicata a San Ambrogio, proseguo ancora in leggera salita fino ad arrivare alla chiesetta di San Pantaleo, poi scendo a sinistra su sentiero leggermente sconnesso che mi porta a ZOAGLI. Attraversato il paese, sempre in salita, arrivo alla chiesa di San Pietro che trovo chiusa e proseguo in leggera salita verso la chiesa San Andrea di Rovereto e poi in discesa dove si raggiunge ancora l’ Aurelia percorrendola fino alla deviazione per il Santuario della Madonna delle Grazie, santuario molto bello e frequentato. Dopo sul sentiero nel bosco, scendo verso CHIAVARI dove sosto per riposare e mangiare. Dopo la sosta decido di non passare in mezzo ai paesi come dice la guida, ma proseguo sulla via Aurelia che ha un bel marciapiede più adatto per la mia sicurezza, inoltre sono a pochi metri dal mare e con il sole splendente, posso ritemprarmi e rifarmi dalla nebbia subita al mattino. A CAVI faccio una sosta golosa, ho visto delle pesche che mi attirano e mi sazio, poi rigenerato proseguo fino a CAVI VECCHIA, dove entro in paese e inizio una salita , prima su asfalto e poi su sentiero sterrato a mezzacosta che mi porta a SESTRI LEVANTE, passando per i ruderi della chiesa di Santa Anna. Il sentiero è panoramico con vista mare e su SESTRI, in mezzo a cespugli di ginestre e altre piante. Alla fine ridiscendo e sono a SESTRI prendo a sinistra della ferrovia e mi porto all’ospitalità che oggi è l’ « Opera Madonnina del Grappa » associazione volontaria a tutto campo nella beneficenza. Visito i due golfi, il promontorio e il centro e resto in attesa di Silvio che giunge in serata, e che per i prossimi due giorni rimarrà sul cammino per risegnare alcuni tratti. E’ stata una serata magnifica in sua compagnia e chiacchierando vengo a sapere le motivazioni che hanno portato lui e la moglie Anna a istituire e fare conoscere il cammino della Costa; le lotte per fare in modo che il cammino sia sempre efficiente e funzionale in tutto il suo percorso, coordinando sentieri-ospitalità-segnaletica-promozione ecc., il tutto per pura passione, da vero pellegrino quale è.

Sabato 24 Maggio – 10° Tappa – SESTRI LEVANTE-LEVANTO

Alle 5,30 Silvio mi sveglia e poco dopo ci incamminiamo con programmi diversi, lui deve segnare il cammino e dopo il ponte medioevale segue il percorso originale all’interno del paese, mentre io faccio un pezzo di Aurelia e la mia scelta è premiante perché trovo l’ unico bar aperto per fare colazione. Proseguo sul cammino ed arrivo a RIVA TRIGOSO, dove ascoltando il parere di una signora, prendo un sentiero che non è quello della guida, ma che risulta essere più lungo ma anche bello e che mi porta a PUNTA BAFFE (torre) e poi all’area picnic dove mi ricongiungo al percorso originale. Da qui prendo direzione MONEGLIA, il sentiero si snoda in mezzo ad una vegetazione classica mediterranea rigogliosa di corbezzoli, pini, ginestre, con arbusti alti in alcuni punti, con molti saliscendi che mi portano fino alla discesa finale su MONEGLIA. Trovo anche piante cadute sul sentiero ma facilmente superabili. Attraverso il paese e dopo la sosta e il solito rifornimento quotidiano di focaccia, imbocco il carruggio che porta alla chiesa di Santa Croce, molto bella , ma purtroppo niente parroco e quindi niente timbro. Proseguo fino alla fine del paese, poi prendo il sentiero gradinato che in salita dura e ripida mi porta a LEMEGLIO (Silvio non la digerisce);un paesino posto sul fianco di una montagna che scollinata, mi porta a DEIVA. In questa prima parte di tappa trovo una segnaletica carente e i cartelli vecchi e poco leggibili. Giungo a DEIVA piccolo paese su mare molto carino e trovo molti turisti presenti, e mentre mi sposto per raggiungere il sentiero per il prossimo spostamento, trovo una famiglia che deve fare il mio stesso percorso e lo iniziamo insieme. Saliamo nel bosco poi li lascio e arrivo in cima dove prendo una strada bianca, bella larga e lunga, che a mezzacosta mi porta verso le frazioni di SETTA poi ANZO e REVECCA, sempre in mezzo al verde mediterraneo. Come arrivo alla prime case l’ambiente cambia, si passa dalla flora naturale selvaggia, ai campi lavorati e coltivati dalla mano dell’uomo che ha reso l’ambiente abitabile e tutto in armonia nonostante la morfologia non facile del territorio. Passato REVECCA si scende su asfalto fino in località CIAMIA, poi prendo la pista ciclabile/pedonale che mi porta diretto a LEVANTO. Prima di arrivare faccio una sosta ristoratrice a BONASSOLA, c’è un sole cocente contemporaneamente sono in riva al mare e un poco di brezza mi porta sollievo . Arrivato a LEVANTO mi porto all’Ospitalia Del Mare, ostello dove pernottiamo io e Silvio che è pieno di giovani venuti per godersi il fine settimana al mare. Alla sera finalmente riusciamo a goderci una buona cena al ristorante con menu locale.

Domenica 25 Maggio – 11° Tappa – LEVANTO-VOLASTRA

Parto alle sei, Silvio si è svegliato prima perché deve mettere dei nuovi segnali; io m’incammino da solo e proseguo bene fino a quando arrivo nella zona già segnalata nel punto 2 della prefazione, dove mi trovo davanti a dell’erba molto alta, mentre di fianco parte un sentiero più pulito che seguo e che mi porta ad una casa isolata e non prosegue più. Allora ritorno indietro e chiedo per tel. a Silvio chiarimenti sull’imbocco del sentiero e mi conferma che parte proprio dove c’era l’erba alta così dopo una verifica intravedo il segno del sentiero e mi inoltro malvolentieri nell’erba che oltre ad essere alta è anche molto umida. Poco più avanti il sentiero fortunatamente torna pulito e normale e arrivo nel paesino di FONTONA dove trovo un ciliegio ben rifornito e faccio degli assaggi come colazione; poi proseguo verso COLLE GRITTA su un sentiero nel bosco che poi diventa strada. Il cammino prosegue poi su asfalto fino ad arrivare al Santuario di SOVIORE ,dove sosto per la visita e per rifocillarmi, in compagnia di un gruppo di famiglie che hanno pernottato. Riprendo il cammino e dopo circa 1 Km su strada asfaltata incontro un camminatore e iniziamo a parlare con scambio di informazioni così vengo a conoscenza che anche lui va verso VOLASTRA e decido di proseguire in sua compagnia. Facendo questa scelta, non faccio il sentiero che porta alla Madonna di Reggio; la strada che passa a mezza costa è tutta in mezzo al verde, segue la conformazione morfologica della zona e poco alla volta si avvicina al mare; in lontananza si vedono prima VERNAZZA poi S.BERNARDINO, tra l’altro la strada è stata da poco riaperta prima interrotta dalle frane. La giornata e stupenda, soleggiata e nitida senza un filo di vento, dopo diversi Km, incrocio la strada che arriva da S. BERNARDINO e proseguendo ancora per 2,7 Km giungo alla deviazione a DX, sentiero 7/a, che in discesa in mezzo al bosco mi porta a collegarmi all’altro sentiero 587,che collega CORNIGLIA a MANAROLA e passa da VOLASTRA. Da qui in avanti è come essere su un balcone con vista sul mare e su tutte le 5 terre, immersi nel verde dei vigneti coltivati sui terrazzamenti che si estendono fino quasi al mare; si passa nei cortili di case rurali e a mio parere è forse il punto più bello e caratteristico e meglio conservato del parco delle 5 terre. Camminando incontro tantissimi turisti, asiatici e francesi e americani, tutti estasiati da ciò che vedono e cosi arrivo alla mia ospitalità odierna che è la chiesa di VOLASTRA, dove sul retro è stato ricavato un appartamento, 12 posti letto con cucina grande, molto confortevole, il paese è piccolo però c’è tutto ciò che serve. Oggi ho percorso la penultima tappa e mi avvio alla conclusione, in giornata Silvio mi ha comunicato di avere avuto un problema fisico ed è ritornato a casa, dicendomi che la scelta di saltare la Madonna di Reggio è stata buona, perché alcuni tratti del percorso erano praticabili con difficoltà, per erba non tagliata.

Lunedi 26 Maggio – 12°Tappa – VOLASTRA-SARZANA

Dopo la breve colazione verso le 6 parto per l’ultima tappa che dovrebbe essere tra le più lunghe, fortunatamente il tempo sembra bello. Prendo il sentiero in leggera salita e che poi diventa pianeggiante e largo che prosegue in mezzo al bosco per alcuni Km. Poi prendo il sentiero in salita 01 che mi porta in quota fino all’incrocio con il n° 1 quello principale che collega tutte le cime. Sono in località « La Croce », poi prendo il sentiero per CARPENA (vedi premessa iniziale). Attraversato il paese , scendo a CASTE’ su un sentiero acciottolato e scalinato, e continuo a scendere fino in località « la Foce », dove riprendo la strada asfaltata che mi porta alla chiesa di MARINASCO, chiusa per restauri. Qui incomincia l’aggiramento del golfo di LA SPEZIA, che con saliscendi, vie strette e scalinate varie mi porta a superare SARBIA e poi STRA’ poi arrivo alla rotonda di TERMO. Dopo una sosta ristoratrice, riprendo il cammino su asfalto e in salita che mi porta ad ARCOLA e poi ridiscendo in paese a PONTE d’ARCOLA, attraverso la statale e trovo una chiesa moderna ,chiedo al parroco di timbrarmi la credenziale e con mio grande stupore se lo sfila di tasca e mi timbra la credenziale. Proseguo poi su strada bianca, costeggiando la ferrovia e arrivo sull’Aurelia poi con attenzione supero lo svincolo che mi permette di imboccare il ponte che attraversa il fiume Magra. Dopo il ponte arrivo a una rotonda, e prendo a Sx la strada che mi porta direttamente in SARZANA ,passo dalla stazione ferroviaria, e prenoto il ritorno per domani. Attraverso la piazza e il centro molto grande, visito il duomo e poi il bel castello ,trovo le frecce della via Francigena, ed immagino come partenza per il mio futuro cammino. Vado alla chiesa di San Francesco, dove oggi sono ospitato e vengo accolto da Don Renzo, poi si aggiungono tre pellegrini, due tedeschi e un asiatico che stanno percorrendo la via Francigena diretti a Roma.

Martedì 27 Maggio – Ritorno a casa

Mentre sono in treno e sto tornando a casa, sotto una pioggia battente tiro le somme del mio percorso. Una prima nota positiva sono state le sensazioni che ho provato su tutto il percorso per l’accoglienza ricevuta dove sono stato ospitato, e la disponibilità dimostrata dalle persone interpellate per informazioni in genere (prima di partire ero un poco scettico). Una seconda cosa positiva del mio cammino è stata la fortuna di trovare il tempo bello rispetto all’instabilità che perdurava in generale in quel periodo. Spero che questa mia esperienza sia di incoraggiamento e stimolo verso qualche pellegrino ancora titubante sull’intraprendere questo cammino, e invogliarlo, tenendo presente che i nostri cammini Italiani non hanno nulla da invidiare rispetto ai più famosi Spagnoli, dove invece sono più convenienti per i costi inferiori e posti dove dormire molto più numerosi. La nota negativa che ho rilevato è stata la scarsa presenza di pellegrini sul percorso, e spero in un prossimo futuro in una presenza più numerosa

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